Destino a domicilio

L'aspirina che si scoglie in un bicchiere di vetro pieno d'acqua mi ricorda una bella inquadratura cinematografica.
Ne ho prese due o tre in questi giorni, poi oggi ho scoperto che non bastavano, e che il mercurio del termometro si è fermato dalle parti della zona rossa.
A volte mi piace pensare che sia il destino a influenzare le nostre vite.
Domani mattina avrei preso un treno, e passato il fine settimana fuori.
Mi piace pensare che sia stato un bene aver preso la febbre.
E che restare a casa, tutto sommato, sia stato meglio.
Che ne so, tipo che se fossi partito, sarei cascato in un tombino di un'altra città, o sarebbe successa una di quelle cose che si leggono sui giornali.
Tipo di uno che è si è preso un giorno di ferie l'undicisettembre perchè quel giorno non aveva voglia di andare nel suo ufficio nel world trade center.
Mi piace pensarla così, e se ci rifletto, è davvero una magra consolazione.
E' solo un pensiero ottimista, con il naso chiuso e fastidiosi colpi di tosse.
4 Commenti:
Io avrei preferito che quel treno l'avessi preso.
Ti avrei fatto guarire con una cura a base di vodka tonic!
Lo so fratello. Sarebbe stato sicuramente meglio.
sarà per la prossima!
sigh.
Quel treno dovevi prenderlo...e anche tu...TUTTINSIEME a noi..avresti dovuto sfidare il CowBoy depresso....
Ti ucciderò Luky!!!
(che non è febio)
vaff...
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